mercoledì 11 agosto 2010

Vittoria dei cittadini e del GAM
BLOCCATO IL CAMPO DA GOLF
Il consiglio comunale di San Zeno
boccia il progetto di Lumini


Buone notizie dal Veneto. Il consiglio comunale di San Zeno di Montagna boccia il campo da golf di Lumini.Il GAM esprime grande soddisfazione per questa decisione.Il progetto, come avevamo segnalato, metteva in pericolo due specie floristiche.Ecco l'articolo da L'Arena.

San Zeno di Montagna (nella foto). Consiglio comunale convocato d'urgenza. La minoranza deserta la seduta e la maggioranza boccia i progetti approvati dalla precedente amministrazione, guidata dai consiglieri ora in opposizione.
L'assenza dell'intero gruppo di minoranza è apparso un chiaro segnale di dissenso sulle deliberazioni in esame. L'ex vicesindaco Piergiorgio Schena non rilascia dichiarazioni. E nel giro di un'ora, la nuova amministrazione ha rispedito al mittente in Regione, con osservazioni al piano d'area Baldo-Garda, il progetto del golf di Lumini; ha chiesto di stralciare la nuova strada prevista dal piano d'area, che da Rivoli arriverebbe a Torri passando da Caprino, Costermano e San Zeno; ha inoltre chiesto venga inserito nel piano d'area «il rinnovo degli impianti di risalita Prada-Costabella». E come colpo finale, ha bocciato il piano urbanistico attuativo di espansione edilizia di località Perare, (alle spalle del campo sportivo), approvato dalla precedente giunta comunale, in cui è prevista la costruzione di 70-80 appartamenti per circa 18 mila metri cubi.
«Con minimo 120 nuovi abitanti presunti, pari al 10 per cento della popolazione di San Zeno», ha precisato il sindaco Graziella Finotti. Una espansione edilizia che si trascina dall'anno scorso e per cui la ditta lottizzante ha fatto ricorso al Tar, che ha intimato il 30 giugno all'amministrazione di pronunicarsi sull'approvazione o meno del Pua entro 30 giorni. Da qui l'urgenza nella convocazione del Consiglio.
Nella deliberazione figura il dettaglio della mancata adozione del piano di lottizzazione. «Le opere di urbanizzazione sull'area sono carenti e vi sono serie difficoltà d'accesso... in parte su area di proprietà comunale e in parte su proprietà privata di terzi che non partecipano al piano attuattivo…» . «Con deliberazione del 25 marzo 2009, la giunta ha adottato il Piano urbanistico attuativo, con uno schema di convenzione che impegnava i privati ad assumere la realizzazione delle opere esterne all'area di lottizzazione, consistenti in allargamento della strada d'accesso, realizzazione di marciapiedi...».
La relazione prosegue: «Poco prima dell'adozione del Pua, il soggetto terzo che avrebbe dovuto cedere parte delle aree necessarie per l' accesso, ha comunicato di non aver concordato alcuna cessione con i lottizzanti. Inoltre il 17 giugno 2009, la Soprintendenza ai Beni ambientali, ha evidenziato criticità» per «l'alto valore paesaggistico…».
«A marzo 2010», continua la deliberazione, «la ditta lottizzante ha presentato un atto con cui si impegnava a realizzare le opere di urbanizzazione esterne all'ambito, ma non forniva la dimostrazione di essere in possesso della disponibilità giuridica delle aree sulle quali doveva essere realizzata la viabilità d'accesso… nel dicembre 2009, i lottizzanti hanno chiesto all'amministrazione di sottoporre al voto del Consiglio comunale il pua; l'amministrazione ha comunicato che il piano non poteva essere approvato senza il rispetto delle previsioni... della giunta così i proprietari hanno proposto ricorso al Tar, chiedendo al tribunale che ordinasse al comune di pronunciarsi sul Pua di località Perare». Il Tribunale amministrativo regionale il 30 giugno ha chiesto al Comune di pronunciarsi.
Il Consiglio comunale ha risposto di ritenere che il piano non possa essere approvato e invitato la giunta comunale a verificare se sussistano profili di illegittimità nel provvedimento di adozione del Piano attuativo.

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