martedì 10 agosto 2010

Tra Parma e Baganza
GOLF NEL TORRENTE? NO, GRAZIE.
Intervento di Lipu e Wwf


Da Repubblica.it pubblichiamo integralmente la presa di posizione di due associazioni ambientaliste.
http://parma.repubblica.it/dettaglio/passerella-e-golf-nel-torrente-il-no-della-lipu-e-del-wwf/1606922?edizione=EdRegionale

Negli ultimi mesi la stampa ci ha messo al corrente di diversi progetti del Comune, riguardanti il tratto urbano di Parma e Baganza e di alcune aree adiacenti. Si è parlato di reti ecologiche, green-ways, passerelle, punti di osservazione, bar, ristoranti, campi da golf e altro ancora. Non sempre è chiara la coerenza, se non addirittura la compatibilità tra questi diversi progetti. Auspicando di essere interpellati come associazioni ambientaliste prima che siano fatte scelte definitive, quanto appreso ci permette comunque di esprimere alcune considerazioni e alcune richieste per la tutela degli aspetti di pregio delle aree golenali della città. * Il tratto urbano del torrente ha caratteristiche decisamente particolari rispetto alle altre aree verdi della città: è ancora sottoposto a piene (malgrado le casse d'espansione, che però servono solo a mettere in sicurezza la città e non eventuali infrastrutture ed attrezzature in alveo!), ospita numerose specie animali e vegetali altrove non presenti nell'area urbana, è il principale corridoio ecologico non solo per la città, ma anche per i territori posti a valle e a monte di essa. - Il torrente deve esser valorizzato, nel senso che bisogna riconoscere il valore di quanto contiene in termini di biodiversità. Airone cenerino, nitticora, garzetta, fagiano, martin pescatore, picchio rosso maggiore, sparviero, scoiattolo, capriolo e faina sono solo alcune delle numerose specie che popolano questo ambiente. - Oggi l'assenza di accessi e di percorsi in golena consente di osservare con una certa facilità dal Lungo Parma animali e angoli di paesaggio che possiamo considerare eccezionali per il centro di una città di medie dimensioni come Parma. - Eventuali percorsi pedonali ciclistici di libero accesso causerebbero un disturbo alla fauna e un possibile fattore di degrado, come ad esempio l'abbandono di rifiuti.
- Prima di progettare qualsiasi intervento che riguarda il torrente sarebbe opportuno fare i conti con quello che rischiamo di perdere. - In alternativa, ci sono altri modi più appropriati per apprezzare meglio le varie forme di vita presenti nel torrente: la realizzazione di punti di osservazione dal lungo Parma, visite guidate secondo tempi e modi opportuni e fruizione controllata di alcuni tratti, come ad esempio l'area di riequilibrio ecologico tra ponte Dattaro e ponte Stendhal. - Le aree adiacenti e in diretta connessione con il torrente, come l'area ex-Corsi, potrebbero migliorare ulteriormente la funzionalità della rete ecologica, se gestite in modo adeguato. Diversamente, la realizzazione di strutture, servizi ed insediamenti causerebbe una ulteriore frammentazione della rete ecologica urbana, ripercuotendosi negativamente sul torrente e sulle altre aree residue di verde urbano. - La cassa d'espansione dovrebbe essere destinata, compatibilmente con le sue funzioni di tipo idraulico, a migliorare la ricchezza biologica del torrente, evitando usi accessori che siano in contrasto con essa. Infine cogliamo l'occasione per esprimere una valutazione positiva riguardo i cartelli, collocati in corrispondenza dei ponti e di alcuni tratti del lungo Parma, che spiegano alcune caratteristiche dell'ambiente di greto e l'importanza di una manutenzione attenta agli aspetti di pregio di questa striscia di naturalità. Sono cartelli che indicano la strada giusta. Il torrente Parma non è uno spazio vuoto, ma un ambiente ricco di biodiversità: occuparlo con qualcosa di diverso significa perdere questa ricchezza. Legambiente LIPU WWF
(10 agosto 2010)

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