giovedì 12 agosto 2010

Salsomaggiore, buche e villette
PURE PER LA FEDERAZIONE GOLF
TROPPE RESIDENZE
dal comune ai paradisi fiscali

La storia si ripete.In tutta Italia, nel mondo: attorno ad un campo da golf noisamente di fronte alle stesse problematiche, identiche in ogni luogo.Stavolta siamo a Salsomaggiore.
Polemica per il valore dell'area, per l'impatto ambientale del progetto di riqualificazione, per la costruzione di 101 villette e per la girandola di società che dalla fine degli anni '80 investe la struttura.Ma stavolta è persino la Federazione Italiana Golf attraverso un suo esponente a dire che le villette (che come sappiamo non mancano mai in questi progetti)sono troppe e troppo vicine al green.Troppe da mettere a rischio lo stesso campo.


Da Repubblica l'articolo integrale

In consiglio comunale il destino del golf di Salsomaggiore. Votato il piano triennale delle opere pubbliche, finanziato per circa un milione e 800mila euro dagli introiti previsti dalla vendita del terreno da gioco. Ma è battaglia tra maggioranza e opposizione, con il coinvolgimento della Provincia e della Regione, destinatarie di interrogazioni da parte di chi vorrebbe tra le buche solo erba e non villette. Le perplessità riguardano la valutazione del terreno, la tutela paesaggistica dell’area, la solidità del terreno (interessato anche di recente da alcune frane) il motore immobiliare e il soggetto che dovrebbe realizzarlo, inserito in una girandola societaria che porta oltre confine, alle isole Man e in Olanda. La storia del golf non è una storia facile, tutta in salita fin dai suoi inizi, da quando alla fine degli anni 80 il Comune acquistò settanta ettari di terreno agricolo per circa due miliardi delle vecchie lire. Nel 1989 affidò il terreno, in concessione e gestione per 80 anni, alla Salso Golf Club spa a patto che realizzasse un campo sportivo pubblico. La società costruì la club house e altri edifici di pertinenza che nel ’96 vennero valutati 4 milioni di euro. Questa società, costituitasi sedici giorni prima di ottenere la concessione del Comune, secondo quanto riportato dal consigliere della Lega Nord Roberto Corradi “sarebbe stata controllata da una nota cooperativa con sede nel reggiano, che avrebbe ceduto una piccola parte di quote a una seconda società” (L'interrogazione di Corradi). Entrambe, nel 2004, cedettero la totalità delle quote a un’altra società con sede in Irlanda, la Consort International Limited “i cui proprietari-sottoscrittori del capitale sociale risulterebbero essere altre due società con sede legale nel paradiso fiscale dell’isola di Man”.
La girandola societaria era solo all’inizio perché nel frattempo il golf stentava ad andare in buca. Per salvarlo e rilanciarlo nel 2006 s’iniziò a parlare di una società olandese come possibile nuova concessionaria. Si chiamava Tailor Made International, una società dal nome promettente visto la somiglianza con la Taylor Made, ditta leader nelle attrezzature per golf. Non erano però la stessa cosa tant’è che tra il 2007 e il 2008 la candidata a salvare il golf di Salsomaggiore iniziò a navigare in cattive acque. Rovescio dei destini legati a progetti simili a quello di Salsomaggiore, uno spagnolo (La Cigoena) e uno in Francia (Le castel) bloccata dal consiglio di Stato. La Tailor Made International group fallì. Restò in piedi solo la Tailor Made Italia, con sede a Genova, riconducibile alle stesse persone che ruotavano attorno alle precedenti società. Nel 2006 il Comune trasferì la convenzione alla Conopri srl di Genova, una società che secondo l’interrogazione di Corradi sarebbe controllata da un’altra società, sempre con sede a Genova. Risalendo con le visure camerali a ritroso nelle storie delle società coinvolte, infatti, i nomi che ricorrono sono sempre gli stessi. La Conopri l’anno successivo acquisì il 95% della Salsomaggiore Golf spa (Il bilancio della Conopri), associazione sportiva dilettantistica per 119mila euro. A maggio del 2008, infine, la Salsomaggiore Golf and Country Club, che dal ’93 raccoglieva i soci e gestiva l’a ttività sportiva, venne sciolta (Il verbale di cessazione). In campo resta, quindi, solo la Conopri che comincia la trattativa con il Comune, quella tanto discussa negli ultimi mesi e che ha come “pilastro” un pre-accordo deliberato a ottobre. In sostanza si prevede la vendita dell’area alla Conopri, la quale s’impegna a rilanciare il golf in cambio della realizzazione di alcuni immobili, tra cui 101 unità immobiliari. Le casette sono già in vendita, reclamizzate a partire da giugno su un sitoInternet, ma la variante urbanistica che ne autorizza la costruzione non esiste ancora. Sta rimbalzando tra Comune e Provincia, oggetto di una interrogazione provinciale dell’ex assessore all’Urbanistica di Salsomaggiore, oggi consigliere provinciale indipendente, Paola Mecarelli. “Paesaggisticamente quel progetto è uno scempio – commenta – perché quell’area presenta delle criticità idro-geologiche e perché non è certo costruendo dei piccoli condominii che si salva una struttura sportiva. E poi l’alienazione dei terreni a che cifra avviene? Li valutano come agricoli o tenendo conto dell’indice di edificabilità del pre-accordo che non è valido senza la variante urbanistica? Io non credo che questa sia la strada giusta per valorizzare il territorio, anzi…”. Alle sue perplessità e a quelle di Corradi – “L’area è costata al Comune un milione di euro e vi sono realizzate opere per altri 4 milioni di euro, chi la compra invece ne verserebbe solo un milione e 800mila, acquisendo anche il diritto a costruire 101 casette” - si uniscono quelle della Federazione Italiana Golf: un suo rappresentante ha infatti preso carta e penna (Il testo della lettera), mostrando più di un dubbio sulla realizzazione delle villette nel campo da golf. Troppe e troppo vicine alle buche metterebbero a rischio l’idoneità stessa del campo da gioco.
Articolo di Stefania Parmeggiani.

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