mercoledì 18 gennaio 2012
Sardegna/Da L'Unione Sarda di oggi
NIENTE CONTRIBUTO PUBBLICO
AL GOLF IS ARENAS
il Tar boccia il ricorso della srl
venerdì 16 settembre 2011
Sardegna: approvata la legge pro golf
33 MILIONI DI EURO PUBBLICI
PER 20 NUOVI CAMPI:
UNO SCHIAFFO AI SARDI
I nostri post precedenti dedicati alla proposta di legge approvata ieri sono leggibili qui
http://antigolfmovement.blogspot.com/2010/07/proposta-scandalo-in-sardegna-37.html
2010 | 15 milioni come contributo per la costruzione dei campi; |
2011 | 15 milioni come contributo per la costruzione dei campi, più 1,5 milioni per manutenzioni, e 3 milioni per la campagna pubblicitaria; |
2012 | 1,5 milioni per manutenzioni e 2 milioni per la campagna pubblicitaria; |
2013 | 1,5 milioni per la manutenzione più 1 milione per la campagna pubblicitaria; |
2014 | 1 milione per la campagna pubblicitaria; |
2015 | 1 milione per la campagna pubblicitaria; |
2016 | 1 milione per la campagna pubblicitaria; |
2017 | 1 milione per la campagna pubblicitaria. |
La spesa totale dell'investimento della Regione, tra spese per investimenti a fondo perduto e spesa corrente, nel progetto sfiorerà pertanto la cifra di 45 milioni di euro, distribuita, non uniformemente, nei sei anni di durata.
Oltre a questi la Regione dovrà creare il fondo rotativo presso la SFIRS per i prestiti per un totale di altri 20 milioni.(fine citazione)
Unica piccola modifica è stata introdotta con l'eliminazione attraverso un emendamento di una pubblicità per il golf di 4 milioni di euro prevista nel testo originario.Per il resto- se abbiamo capito bene- il testo conserva la previsione originaria di tutti i restanti soldi pubblici (ovvero nostri) pari all'incredibile cifra 33 milioni di euro (come avete letto nella relazione sopra) per 20 nuovi campi.Alla faccia della crisi e dei disoccupati...
lunedì 11 aprile 2011
Unas 500 personas participan
MARCHA CONTRA LA CONSTRUCCION
DE UN CAMPO DE GOLF
venerdì 1 aprile 2011
Berlusconi promette un nuovo campo
GOLF A LAMPEDUSA ? NO, GRAZIE.
comizio del premier per nuove strutture
e il GAM si oppone
Il Global Antigolf Movement esprime disappunto per l'ennesima sparata progolf del Premier Berlusconi(vedi il video sopra).Il Sud ha bisogno di acqua non di nuovi campi costruiti con i nostri soldi.Rinnoviamo la richiesta per una moratoria nella costruzione a nuovi campi di almeno dieci anni e lo stop di ogni nuovo finanziamento pubblico per nuovi green.I campi da golf sono utili solo a pochi privati che fanno i loro interessi con soldi pubblici.
mercoledì 9 marzo 2011
"Meno vincoli edilizi
COSI' IL GOVERNO
AIUTA I VIP DEL GOLF"
All’esame della commissione Industria del Senato c’è un provvedimento del ministro Brambilla per incentivare la proliferazione di campi a diciotto buche, snellendo non poco le procedure di edificazione nelle aree naturali protette e nelle zone sottoposte a prescrizioni dal codice dei beni culturali. Al suo fianco un ddl di due leghisti per realizzare «strutture di ricezione turistica e residenziale nelle aree limitrofe ai campi da golf con procedure edilizie acceleratorie. Anche in deroga al piano regolatore vigente». Un business che fa gola a tanti, anche alla Cortina srl, la società che gestisce il campo della famosa località. Un elenco di soci niente male: da Vittorio Grilli a Guido Barilla, da Giuseppe Gazzoni Frascara a Carlo Vanzina, fino a Paolo Scaroni.
A salvaguardia delle bellezze paesaggistiche del Belpaese restano i vincoli previsti nei piani regolatori. A quelli, però, ci ha pensato un altro disegno di legge. Presentato dai leghisti Alberto Filippi e Mario Pittoni e all’esame congiunto della stessa commissione di Palazzo Madama. Una proposta finalizzata a snellire le procedure burocratiche per i costruttori di campi da golf (e non solo). Che prevede «la possibilità di realizzare strutture di ricezione turistica e residenziale nelle aree limitrofe con procedure edilizie acceleratorie. Anche in deroga al piano regolatore vigente».
Una manna per tanti imprenditori italiani. Tra questi, anche i fortunati proprietari della Cortina Srl: la società che gestisce il campo dell’Associazione Golf dell’esclusiva località dolomitica. Un’azienda - raccontano in Veneto - che già da tempo sogna di ampliare lo splendido percorso dalle attuali nove a diciotto buche.
Spulciando la lista dei proprietari di Cortina Srl - sede legale in via Fraina 14, capitale sociale di oltre 4 milioni e mezzo di euro - si resta stupiti. Più che un’azienda dedita alla «gestione di impianti sportivi finalizzati alla pratica del golf», sembra un club esclusivo. Ci sono decine tra i più noti esponenti del gotha finanziario del nostro Paese. Capitani d’industria come Giuseppe Gazzoni Frascara e Guido Barilla, rampanti economisti come Vittorio Grilli. Persino protagonisti della cultura nazionalpopolare come il noto regista di cinepanettoni Carlo Vanzina. Sarà stata l’aria di montagna. Forse la passione per l’attività sportiva più à la page del panorama olimpico (il golf sarà inserito nel programma dei Giochi di Rio del 2016). Fatto sta che negli ultimi tempi la lista dei soci proprietari di Cortina Srl è cresciuta a dismisura. E oggi arriva a contare circa 150 nomi.
L’elenco non può che partire - almeno in termini di prestigio - da Vittorio Grilli. Già membro dei consigli d’amministrazione di Bnl, Enel e Alitalia, dal 2005 è il direttore del Tesoro. Stando alle indiscrezioni di Palazzo, sarà lui il prossimo governatore della Banca d’Italia. Per entrare a far parte del prestigioso club ha versato la quota minima: 18.100 euro. Ammonta a più di 70mila euro, invece, l’assegno staccato dall’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni. Consigliere di amministrazione di Assicurazioni generali, vicepresidente del London Stock Exchange Group, dirigente della Fondazione Teatro alla Scala e, a quanto raccontano, eccellente golfista.
Mr Idrolitina Giuseppe Gazzoni Frascara, già presidente del Bologna calcio, ci ha messo 54mila euro. Il presidente del più famoso pastificio italiano Guido Maria Barilla, oltre 180mila. La lista continua. Ci sono anche l’amministratore delegato di Mediaset e Publitalia, il Cavalier Giuliano Adreani e l'editore del Secolo XIX Carlo Perrone (entrambi hanno versato 18.100 euro). Doppia quota, pari a 36mila euro, invece, per Andrea Riello (presidente dell’omonimo gruppo industriale) e per il re dei divani Pasquale Natuzzi.
martedì 8 marzo 2011
Oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna
"DIETRO I CAMPI DA GOLF
LA SPECULAZIONE EDILIZIA"
in Regione il finanziamento pubblico di 20 campi
Dal quotidiano La Nuova Sardegna dell'8 marzo 2011.
Non meno severo il giudizio di Gian Valerio Sanna. «Dietro questa legge - afferma l'ex assessore della giunta Soru - ci sono interessi colossali. E' il cavallo di Troia per aggirare il Piano paesaggistico regionale. E' un provvedimento illegittimo, perché il Ppr non può essere modificato con legge nella fascia costiera, dove insiste la maggior parte dei progetti».Nei venti campi da golf previsti dal Consorzio di imprese potrebbero essere realizzati, secondo i contenuti del progetto all'esame della commissione, ben 800 mila metri cubi di cemento. «Il Ppr - ricorda Sanna - consente di realizzare campi da golf nell'attica di una politica di miglioramenti ambientali, certo non si possono realizzare quelle volumetrie, che sono consentite solo dove già esistenti». Sanna torna sulle pressioni. «E' inaccettabile - dice - che un Consorzio di imprese ringrazi pubblicamente una commissione per il voto favorevole auspicando che il Consiglio faccia altrettanto. E' palese che ci sono interessi mirati».
una firma pesante
CONSIGLIERE REGIONALE ANTIGOLF
sottoscritta da Davide Bono
la nostra petizione per salvare
Val Vigezzo dal Golf
lunedì 7 marzo 2011
Al via la petizione on line e cartacea
FIRMA PER FERMARE
IL CAMPO IN VAL VIGEZZO
il GAM sostiene il comitato locale
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DEL VCO
AL SINDACO DI SANTA MARIA MAGGIORE
I sottoscritti cittadini ,
Visto
il progetto per la realizzazione di un campo da golf di 9 buche nel territorio del comune di Santa Maria Maggiore, in valle Vigezzo;
Considerato
che lo stesso andrebbe a devastare un'area boschiva di rilevante valore naturale adiacente al paese in una zona sottoposta a vincoli idrogeologici,paesaggistici e in parte a usi civici;
Evidenziato che lo stesso è interamente finanziato da 700 mila euro di soldi pubblici;
Esprimono la netta contrarietà alla realizzazione dello stesso e invitano tutti gli enti pubblici a negare le autorizzazioni alla realizzazione del campo da golf.
http://www.petizionionline.it/petizione/campo-da-golf-a-santa-maria-maggiore-no-grazie-/3571
Oppure si può scaricare e stampare il modulo per raccogliere le firme. Il modulo in formato .doc lo trovate qua
lunedì 28 febbraio 2011
Piemonte, Italia Nostra dice No
GOLF IN PINETA
chiesto il ritiro del progetto
http://www.petizionionline.it/petizione/campo-da-golf-a-santa-maria-maggiore-no-grazie-/3571
venerdì 26 novembre 2010
Campo da golf fossa comune ?
Lebanese golf club's dark secret
sotto il green 2.000 palestinesi ?
Source (Fonte) CNN
http://edition.cnn.com/2010/SPORT/golf/10/22/golf.lebanon.club.hezbollah/index.html
Fonte italiana dal sito: http://it.eurosport.yahoo.com/sport-in-rete/article/20334/
Il golf club del Libano, costruito in uno dei distretti più poveri di Beirut, è rinato dalle sue stesse ceneri, bombardato e distrutto nel 1982. Ora, però, alcuni ricercatori della CNN gettano ombre su questo piccolo angolo di paradiso.
Il course è stato distrutto dai carri armati israeliani nel 1982 e, in seguito, ricostruito dopo un drammatico lavoro di bonifica. Eppure... eppure i giornalisti CNN hanno svelato la loro teoria secondo cui il golf club sarebbe in realtà una fossa comune che servirebbe come luogo di sepoltura per decine, forse centinaia di palestinesi massacrati. Il numero esatto delle vittime si aggira tra i 700 e i 2000 palestinesi e secondo Fisk, circa 800 sarebbero sepolti sotto l'erba delle 18 buche.
L'autore di “Pity the Nation” sostiene che tanti siano i segreti nascosto dal course, pur nella consapevolezza “che a nessuno interessa scavare per scoprire la verità. I golfisti giocano e non pensano alla storia, a quello che è stato, a quello che ancora c’è da sapere”.
Più morbida la posizione di Bayan Nuwayhed che, pur confermando che nella zona dove sorge il club siano stati commessi molto omicidi, spiega che "non si può assolutamente parlare di grande fossa comune".
Pronta la risposta dei proprietari del golf che sostengono che nulla sia accaduto nella zona recintata, ma che il tutto sia sia sviluppato oltre le mura della club house. “La zona qua attorno – ha chiarito il presidente Jihad Husseini – è un vero cimitero all'aperto, ma il mio club è pulito”. Inanto, però, le iscrizioni latitano e il sig. Husseini ha proposto lezioni gratuite e costo di iscrizione di 40 dollari.
Certo, in una zona colpita dalla guerra come è il Libano, il golf non puiò essere in cima ai pensieri delle persone che stanno lentamente tornando alla vita e alla normalità. Ma quest’ultima voce getta nuove ombre su un paese che forse ha solo bisogno di un po’ di luce...
Testo integrale dal sito: http://it.eurosport.yahoo.com/sport-in-rete/article/20334/
Beirut, Lebanon (CNN) -- The southern, dirt-poor Beirut suburb of Dahiyeh holds many secrets. After all, this is Hezbollah's stronghold, the powerbase of the militant Shia Muslim organization that has dominated Lebanese politics in recent years.
Bombed out buildings, destroyed during the Lebanon War in 2006, still litter the roadside. The whereabouts of the movement's leader Hassan Nasrallah, whose ubiquitous portrait stares back from countless road-side billboards, is unknown.
But there is one secret that hides behind uniform gray walls, as if ashamed of its presence: Lebanon's only golf course.
The Golf Club of Lebanon is an expanse of rolling greens and pristine fairways; state-of-the-art gyms and turquoise swimming pools; beautifully arranged flower beds and starched white polo tops, all in the midst of tightly-packed slums.
The newly constructed headquarters of Al Manar, the television network of Hezbollah, considered a terrorist entity in itself by the U.S. government, sits next door.
And like most things in Beirut, it is a survivor of a difficult past. Destroyed by Israeli tank tracks during their 1982 invasion -- an event recently revisited by Ari Folman's 2008 film "Waltz With Bashir" -- the course was rebuilt amid claims that underneath the grounds lay the graves of those killed in a massacre.
"All the club was destroyed completely, we built the club up from zero," the golf course's greenkeeper Ali Hammoud told CNN while taking a break from fixing a sprinkler on the 15th hole.
"The front nine took about seven or eight months, but the back nine took three years to rebuild. There were mines, there were some rockets and bombs, things like that, but the Lebanese army helped us remove all these things."
While military detritus may have posed danger to those restoring the club from the rubble, it has been speculated the fairways are also the final resting place of a tragic tale.
During the civil war we had tough time, but the members are a combination of all parties, sects and religions --Jihad Husseini, President Golf Club of Lebanon
Some journalists suspect the golf course to be the site of a possible mass grave, dug after a massacre of Palestinian refugees by Christian militias following the 1982 invasion. The club vehemently denies these allegations.
The slaughter of refugees at Sabra and Shatila began when the Phalangist Christian militia, then an ally of Israel, entered the Palestinian camps.
The disputed death toll ranged from the official Israeli figure of 700, to the Palestinian Red Crescent figure of 2,000. At the time of the atrocity CNN reported that 800 bodies had been accounted for.
Israel held its own inquiry, with the appointed Kahan Commission indirectly blaming then Defense Minister Ariel Sharon and top military figures for the massacre. Sharon, a future Israeli prime minister, was forced to resign.
British journalist Robert Fisk, who wrote "Pity The Nation" about the 1975-1990 Lebanese civil war, has repeatedly claimed the golf course as the burial site of many of the missing bodies.
"There are perhaps 1,000 murdered Palestinian civilians under the golf course near Beirut airport, dumped there by Israel's Phalangist allies after the 1982 Sabra and Shatila massacres," Fisk wrote in the British newspaper The Independent.
"No one will dig them up. Golfers play without reflecting upon what lies beneath the verdant 18th hole."
Others have agreed with the sentiment, though not the numbers: "I'm positive that dozens of people were buried there with the help of bulldozers. The bulldozers were used to get rid of the dead bodies," Dr. Bayan Nuwayhed al Hout -- author of "Sabra and Shatila: September 1982"
"This particular spot [the Lebanon Golf Course], among other spots, were famous for the killings [and burials] inside big pits ... [but] there is no one big mass grave."
The issue of mass graves is particularly contentious in Lebanon. Despite positive public pronouncements from Lebanon's government, including the president, urging movement of the issue there has been little action on uncovering the atrocities of the past.
According to Amnesty International -- and given Lebanon's fraught sectarian mix of Christians, Druze, Sunni and Shia Mulisms -- this is unsurprising.
"Some argue that uncovering the past may stoke up passions and return the country to civil war-type violence," explains Neil Sammonds from Amnesty International's Middle East Programme, who is currently researching a report on the issue of civil war-era mass graves in Lebanon and the golf course area.
"Yet the families are requesting truth, not justice, which is something everyone should be able to accept."
The club's president Jihad Husseini is adamant that the bodies were buried elsewhere, beyond the tall walls that protect the golfers from the outside world.
"What happened by the club is an area that is really a cemetery, which we don't see," he said when asked about the graves.
There were mines, there were some rockets and bombs but the Lebanese army helped us remove all these things--Ali Hammoud, greenkeeper
"We cannot see that area; it is covered by trees and shrubs. It is an area adjacent to the club and it has nothing to do with the club itself." Husseini's assertion is backed up by the club's general manager Mohammed El Khatib.
"It [the mass grave] is not here; it is over there, over that wall," he said, pointing to the eastern wall during a tour of the course in his golf buggy.
While the graves will remain totems to Lebanon's past, its future -- with Hezbollah's influence growing -- is far more uncertain.
"There is no problem here with 'the neighbors.' They take care of us and they take care of the club," replied El Khatib when asked what Hezbollah made of having a golf course in its own backyard.
But his voice lowered as he drove back towards the first tee and the exit. "Please do not say anything about politics. Hezbollah are here in this area, all around us. They have been good to us."
Husseini insists that the golf club has always tried to provide respite from the sectarian strife that has split Lebanese society. "During the civil war we had a tough time, but the members of this club are a combination of all parties, sects and religions, and we are like a family," he recalled.
Sitting beneath a cloudless sky, the opulence inside its walls could not have been further removed from the images of war and genocide.
Started in 1923 by Western diplomats eager for a game, it didn't move to the current site until 1963. Since then it has been building its membership.
"We have about 2,900 people using the club now, but this is coming from 900 families," Husseini said in the shade of his large boardroom earlier that morning. Golf -- Husseini explained as he handed over a white Golf Club of Lebanon-branded baseball cap -- is still a tiny sport in the small country. But it's growing, helped by $40 green fees and free lessons.
"We are teaching children free of charge in some schools, free lessons in the summer. This year we have more than 95 young people playing. Golf is gaining popularity slowly but surely."
Source CNN: http://edition.cnn.com/2010/SPORT/golf/10/22/golf.lebanon.club.hezbollah/index.html